Rischi di tesoreria: adottiamo una visione forward looking
La tesoreria permette di avere un quadro chiaro e definito dei flussi di cassa.
Dove il quadro è definito dall’insieme dei dati che questo comparto permette di ottenere giorno dopo giorno.
Questi dati sono indispensabili nell’operatività quotidiana, ma sono anche il bacino di informazioni che permette all’impresa di adottare una visione forward looking (lungimirante), ovvero rivolta al futuro.
Perché oggi chi eroga credito ha superato l’approccio di valutazione storico e statico, a favore di un sistema che si lega all’analisi prospettica e alla cash flow analysis.
In altre parole, chi eroga credito oggi non considera più solo il rischio attuale, ma anche quello che potrebbe verificarsi in futuro.
L’ancora, in questo caso, è la capacità dell’impresa di avere e produrre un quadro chiaro e definito dei flussi di cassa e delle disponibilità finanziarie, da esibire al mondo del credito per provare il suo stato di salute.
Il rischio di liquidità
L’azienda corre un rischio di liquidità quando si scopre incapace di reperire fondi o di liquidare l’attività sul mercato.
Nel concreto, non è in grado di far fronte ai pagamenti e deve di conseguenza sostenere dei costi addizionali per far fronte agli impegni presi e l’estrema conseguenza può essere uno stato di insolvibilità.
Questo rischio può essere scongiurato dall’analisi oculata dei dati di tesoreria, che permette di capire perfettamente quali sono le disponibilità attuali e future, quindi di attuare l’analisi in tempo reale delle condizioni aziendali in merito ai flussi di denaro, ma anche dei rapporti con le banche.
Gestione della tesoreria e credito
Come visto, best practice per operare a 360° nella tesoreria è instaurare una relazione con il mondo creditizio che non si ferma alla pura operatività quotidiana, ma che coinvolge anche analisi e confronti frequenti per permettere all’azienda di effettuare scelte sempre più strategiche e di conseguenza vincenti.
Poter disporre di dati ordinati e realistici permette, infatti, di presentarsi in modo migliore alle banche quando è tempo di richiedere dei finanziamenti.
Questo è un primo vantaggio, ma ce n’è un altro più interno e strategico, legato al monitoraggio delle condizioni applicate dagli istituti di credito.
Poter controllare agevolmente le condizioni bancarie e i processi finanziari in cui è coinvolta l’azienda permette sia di verificare che tutto vada ‘secondo i piani’, ma anche ridurre gli oneri finanziari.
Il rischio di cambio
La buona gestione della tesoreria permette di ridurre il rischio di cambio valuta, che si può riassumere in:
- Rischio contabile: è la differenza che si può generare sulle singole transazioni di vendita e acquisto, effettuate in divisa estera.
- Rischio economico: succede quando il controvalore in euro di ricavi e costi in divisa estera è diverso da quello che era stato pianificato dall’impresa.
- Rischio Competitivo: deriva dalla minore competitività dell’azienda a seguito del cambio di valuta, e ciò può riversarsi sul cash-flow operativo ma anche sul margine operativo aziendale. Ad esempio, quando un concorrente estero ha costi inferiori rispetto all’impresa italiana.
C’è un fattore che accomuna tutti questi rischi ed è l’incertezza sull’andamento dei costi e dei ricavi aziendali, per questo è necessario ridurla il più possibile, per il benessere e la serenità dell’impresa.
Come visto, i rischi di tesoreria possono essere scongiurati quando l’azienda ha in mano dati.
Dati che rendono fluida la gestione quotidiana del comparto, ma che la aiutano anche ad agire tempestivamente in caso di anomalie con il mondo del credito, con i clienti e con altri attori che partecipano alla gestione finanziaria di impresa.
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