Iniziano le moratorie del credito con la prima rilevazione in Centrale Rischi Banca d’Italia delle segnalazioni di insoluto e impagato e la chiusura ad aprile ’21 dei bilanci, con probabili maxi accantonamenti prudenziali in vista dei bilanci ’22.
In questo scenario occorre che le aziende considerino e valutino queste ‘deadline‘ del credito per poterle affrontare al meglio, per instaurare un accesso ai finanziamenti bancari proficuo e lungimirante.
Moratorie del credito: le scadenze
Le moratorie del credito sono state prolungate a causa degli effetti della pandemia, ma tra dicembre 2020 e aprile 2021 terminano il loro corso, aprendo nuovi scenari per le imprese.
In particolare:
31/12/2020 tutte le banche avviano le segnalazioni di default per privati ed imprese a partire da €500
Si tratta di criteri e modalità più stringenti, secondo cui tutte le banche dovranno applicare entro il 1° gennaio 2021 la classificazione automatica in default delle imprese che presentano rilevanti arretrati di pagamento per oltre 90 giorni consecutivi.
“Rilevante” è l’arretrato con ammontare pari o superiore a €500 relativo a uno o più finanziamenti e se rappresenta più dell’1% del totale delle esposizioni che l’azienda ha nei confronti della banca. Qui maggiori informazioni
31/01/2021 termine delle moratorie bancarie concesse dal governo per l’emergenza Covid-19
Inizialmente previsto per settembre 2020, il termine delle moratorie bancarie concesse dal governo a causa della pandemia è slittato a fine gennaio 2021 (fine marzo per le imprese del turismo) Lo slittamento è automatico, ovvero le aziende dovranno riprendere i piani di rateizzazione.
28/02/2021 avvio delle cessioni di crediti NPL con e senza GACS derivanti dal termine delle moratorie
Per quanto riguarda i non performing loans, può trattarsi di sofferenze, quindi crediti la cui riscossione non è certa da parte degli intermediari, perché i debitori risultano in stato di insolvenza, esposizioni scadute e/o sconfinanti, che non vengono onorate da 180 giorni, esposizioni ristrutturate, ovvero quando una banca cambia le condizioni contrattuali perché vi è un deterioramento delle condizioni finanziarie del debitore (situazione che può risolversi con un riscadenzimento del debito) e incagli, crediti che si suppongono recuperabili in un congruo periodo di tempo.
01/03/2021 avvio di migrazioni operative e affidamenti di migliaia di filiali ex UBI in Banca Intesa e BPER
05/04/2021 prima rilevazione in Centrale Rischi Banca d’Italia delle segnalazioni di insoluto e impagato
30/04/2021 chiusura bilanci delle Banche con probabili maxi accantonamenti prudenziali bilanci 2022.
Come possono muoversi le aziende?
Posto che lo scopo principale è che le aziende possano continuare a produrre, commerciare, sviluppare e ricercare, serve il credito concesso dalle banche.
Per poterlo ottenere, alla luce della scadenze delle moratorie del credito e dei parametri più stringenti che le stesse banche sono chiamate a rispettare, occorre che le imprese possano dimostrare fondamentali solidi ed equilibrati.
Soprattutto, oggi più che mai occorre dimostrare alle banche la capacità di rimborsare il credito concesso alle scadenze pattuite.
I documenti che possono attestare l’equilibrio e la solidità aziendale sono principalmente quattro:
- Centrale Rischi Banca d’Italia aggiornata mensilmente
- Bilancio annuale con rendiconto finanziario ed indici OCRI, situazioni trimestrali aggiornate
- Budget di cassa annuale aggiornato mensilmente con DSCR progressivo
- Business plan almeno triennale aggiornato
Budget e bilanci per migliorare l’accesso al credito
Oggi più che mai e alla luce del termine delle moratorie del credito, è cruciale che l’impresa disponga di ‘numeri’, ovvero che gli imprenditori possano verificare cosa i dati numerici rappresentano, per poter analizzare al meglio ogni singolo comparto aziendale.
Che si tratti di risorse umane, oneri finanziari, imposte o costi delle materie prime, i numeri che sono frutto di rendicontazioni precise permettono oggi di costruire una reputazione finanziaria solida che si traduce in un buon biglietto da visita da dare alle banche e agli istituti che concedono credito.
Per definire i dati e costruire un accesso al credito ancor più forte e proficuo, è quindi importante costruire un business model canvas, strumento che permette all’azienda di essere compresa all’esterno, anche nelle sue scelte più strategiche e lungimiranti.
Il business model canvas può infatti contenere i fattori chiave che si sono finora concretizzati nell’attività di impresa e che rappresentano le leve di sviluppo fondamentali per migliorare e strutturare l’accesso al credito.
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