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Codice della Crisi d’Impresa: dall’emergenza COVID al Decreto Correttivo

decreto correttivo
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è la norma che impone di adottare idonei sistemi di prevenzione della crisi basati su una pianificazione dei flussi di cassa prospettici.  La domanda del momento è: l’emergenza sanitaria ha inciso sul nuovo Codice? Analizziamo il ruolo del Decreto Correttivo di novembre 2020.

Tabella dei Contenuti

L’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa è slittata al 16 maggio 2021 (*).

Ciò che resta importante per l’Azienda è la necessità di disporre sempre e comunque di un adeguato assetto organizzativo e monitorare in modo sistematico e continuo il proprio equilibrio economico-finanziario, anche con proiezioni prospettiche (**).

(*) Ne abbiamo parlato sul nostro Blog in un articolo dedicato: “Rinvio del Codice della Crisi di Impresa a maggio 2022 e nuova procedura di composizione negoziata: cosa cambia?”. (che puoi trovare a questo link)
(**) Il nostro software consente di eseguire in tempo reale proiezioni prospettiche della tesoreria. Chiedi informazioni.


La prevenzione della crisi di impresa

Il nuovo Codice della Crisi di Impresa ha una natura rivoluzionaria, poiché rende residuale la liquidazione dell’impresa e lascia spazio a strumenti efficaci di emersione tempestiva della crisi, temi che sono stati anticipati dal Decreto Correttivo di fine 2020.

Tra i decreti Cura Italia, Liquidità e Rilanci, prima proroga dello stato di emergenza, le rispettive leggi di conversione e la Legge di Bilancio 2021, sono stati tanti gli interventi che hanno toccato direttamente il nuovo Codice della Crisi di Impresa o comunque hanno introdotto nuove regole che influiscono sulla prevenzione e la gestione della crisi.

Inoltre l’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha emanato le Linee Guida in materia di concessione e monitoraggio del credito che verranno applicate a partire dal 30 giugno 2021. (Qui l’approfondimento)

Gli ordinamenti fissano per gli Istituti di Credito una serie di principi da seguire per la gestione e il controllo del rischio di credito, sia nella fase iniziale che in quella di monitoraggio.

L’obiettivo è di prevenire la generazione di nuovi crediti deteriorati in futuro, garantendo solidità e stabilità al sistema finanziario. 

Pertanto, se operi in forma societaria o collettiva oggi si affaccia l’obbligo di monitorare costantemente l’andamento economico-finanziario della tua azienda e di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni della tua impresa.

Scopri Qui lo strumento più utile per rispondere a queste richieste

Decreto Correttivo: lo scenario

Dopo il vistoso rallentamento subito a causa dell’emergenza Covid-19, il Codice della Crisi di Impresa sta per vedere la luce. La data è fissata per il 1 settembre 2021, ma il cantiere sembra ancora essere aperto.

In questi mesi sono comunque state fatte diverse mosse per anticipare i contenuti del nuovo Codice, su tutto è emerso il ruolo del Decreto Correttivo emanato nei mesi di pandemia per rispondere alla esigenze delle imprese, soprattutto in materia di liquidità.

Lo scenario si rivolge quindi verso due orizzonti: l’adeguamento del Codice della Crisi di Impresa allo scenario pandemico e il recepimento delle linee guida dell’EBA in materia creditizia.

porta che si apre- impresa

Decreto Correttivo: il sovraindebitamento

Si tratta di un’anticipazione al Codice della Crisi di Impresa, che ha visto la luce con la legge di conversione del Decreto Ristori.

Il tema è la semplificazione in materia di accessi alle procedura di sovraindebitamento (volte a rientrare dai debiti) per le imprese minori e i consumatori. 

6 sono i punti salienti

Sovraindebitamento familiare

La procedura di composizione delle crisi da sovraindebitamento può essere presentata in forma unica come membri della stessa famiglia, se la crisi stessa ha un’origine comune. Familiari sono i parenti entro il quarto grado e gli affini entro ili secondo, parti dell’unione civile e i conviventi di fatto.

Potere sostitutivo del giudice

Anche se l’amministrazione finanziaria non aderisce all’accordo, il giudice può omologarlo, se l’adesione risulta decisiva ai fini della maggioranza e la proposta favorevole al fisco rispetto alla liquidazione.

Socio consumatore

Il sovraindebitamento inserito nel Decreto Correttivo include nella definizione di consumatore anche il consumatore socio di una società di persone, purché la condizione di sovraindebitamento interessi solo debiti personali.

Meritevolezza

Si sottolinea che il debitore consumatore deve essere meritevole, ovvero non deve avere causato il sovraindebitamento per frode, colpa grave o malafede.

Al contempo, l’imprenditore-debitore non deve avere commesso atti a frodare i creditori per accedere all’accordo di composizione.

Esdebitazione

Introdotta l’esdebitazione, ovvero la liberazione dal debito per il debitore incipiente, ovvero la persona che non è in grado di offrire utilità ai creditori, neppure in prospettiva futura.

L’esdebitazione può essere applicata purché il debitore risulti meritevole e con obbligo del debito entro 4 anni qualora sopravvengono utilità che permettano di pagare i creditori almeno nella misura del 10% del dovuto.

pedine - crisi aziendale

Decreto Correttivo e nozione di crisi

Le parole hanno valore e il Decreto Correttivo ha lavorato anche sul piano semantico, abbandonando la precedente definizione che identificava la crisi in uno stato di “difficoltà economico-finanziaria” dell’impresa.

Il concetto di crisi viene oggi  individuato come “squilibrio economico – finanziario” , dove l’indicatore è la  non sostenibilità dei debiti per i 6 mesi successivi e l’assenza di prospettiva di continuità.

Maggiori specifiche in Gazzetta Ufficiale

Modifiche della procedura di allerta

Il Decreto Correttivo modifica le soglie che chiedono all’Agenzia delle Entrate di fare la segnalazione all’Ocri – Organismo di composizione della crisi d’impresa-  se l’azienda non provvede entro 90 giorni dalla ricezione dell’avviso a regolarizzare la situazione..

Cambia l’importo dell’esposizione debitoria, che viene considerata rilevante quando l’ammontare totale del debito scaduto e non versato ai fini IVA è superiore alle seguenti cifre, secondo quanto riportato nella dichiarazione relativa all’anno precedente:

  • 100.000 euro volume di affari non superiore ad 1 milione di euro;
  • 500.000 euro volume di affari non superiore a 10 milioni di euro;
  • 1.000.000 euro volume di affari superiore a 10 milioni di euro.
team - risanamento aziendale

Risanamento e ristrutturazione

Il Decreto Correttivo ha quindi apportato novità in materia di risanamento, con la possibilità per l’imprenditore di predisporre un piano, rivolto ai creditori per risanare l’esposizione debitoria e volto a riequilibrare la situazione economico finanziaria.

Il debitore è quindi tenuto a provvedere alle vendite ed alle cessioni, se previste, attraverso procedure competitive, anche avvalendosi di soggetti specializzati.

Il tutto con il controllo e la collaborazione dell’organismo di composizione della crisi e operando sulla base di stime condivise.

Queste la maggiori evidenze del Codice Correttivo, una misura che di fatto ha anticipato l’arrivodel Codice della Crisi di Impresa, che entrerà in vigore a settembre 2021.

riorganizzazione aziendale a

Organizzare gli asset amministrativi e contabili

In questo contesto, gli amministratori sono chiamati a provvedere a un’adeguata organizzazione aziendale, che preveda un altrettanto organizzato asset amministrativo e contabile.

Servono gli strumenti giusti, ovvero gli strumenti che permettano agli amministratori di intercettare i segnali di crisi in modo tempestivo, come la stessa normativa richiede.

Ecco che in questo scenario acquista sempre più valore l’utilizzo di un sistema che permetta di controllare in modo puntuale la tesoreria aziendale e di provvedere al calcolo degli indici della Crisi di Impresa in autonomia.

Questo strumento è GOLD, il software per la gestione della tesoreria già scelto da centinaia di aziende in Italia per la sua funzionalità e la sua natura innovativa, oggi ancor più saliente alla luce delle richieste e dei rischi a cui gli amministratori sono sottoposti.

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Redazione
La redazione di GOLD LA TESORERIA annovera professionisti specializzati nei settori della finanza, del fintech, del credito e della gestione di impresa. I contributi sono frutto dell’esperienza professionale e del costante studio, ricerche e studio di dati e statistiche.

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Stimare la liquidità in modo strategico e rapido con il budget di tesoreria

La liquidità dell’Impresa ne rappresenta la sua linfa vitale. Deve essere monitorata con costanza, per valutare lo stato di salute attuale e con visione prospettica, per prevenire eventuali situazioni di difficoltà future.

Gli squilibri della liquidità possono, infatti, portare a conseguenze pericolose per ogni realtà imprenditoriale. Quindi, è bene monitorarne lo stato costantemente e prevenire situazioni critiche, facendo uso anche di strumenti adeguati.

Entra allora in gioco il budget di tesoreria, che permette di stimare le entrate di cassa e funge da leva per monitorare la liquidità nel suo complesso.

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Questo punto talvolta è sconosciuto agli imprenditori, che si trovano a negoziare le condizioni con gli istituti di credito, spesso portando basi poco chiare e pratiche.

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La gestione della tesoreria offre quindi dati reali, concreti e real time, che ti permettono di capire quali sono le condizioni migliori e, di conseguenza, di fare le scelte più strategiche per la tua impresa, vediamo come.

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