Cos’è il credit management?
Fra gli scopi più importanti del credit management c’è quello di prevenire o cercare di evitare all’azienda crisi di liquidità per il fatto di trovarsi ad affrontare gli insoluti dai propri clienti.
Momenti spiacevoli, che possono creare difficoltà, anche serie, soprattutto se sono consistenti e prolungati nel tempo.
Per far sì che questo non accada, o perlomeno per cercare di limitare al massimo le probabilità di insoluto, è necessario che l’impresa possa contare su procedure organizzative, stabili, in grado di misurare la capacità dei clienti di far fronte ai pagamenti.
Questa è una delle basi del credit management, comparto che ha una natura preventiva e che è purtroppo ancora poco diffuso nel tessuto imprenditoriale italiano (come vedremo con dati ufficiali fra poche righe).
Il credit management è quindi la gestione del credito e lo si può intendere come una macro area che raggruppa diverse attività operative, quali:
- La valutazione dei rischi
- La valutazione di eventuali condizioni da applicare ai clienti
- La gestione dei contenziosi
- La gestione dei crediti insoluti.
Riguardo a quest’ultimo punto, il recupero dei crediti insoluti è solo una parte del credit management, anche se spesso viene identificata e confusa solo con esso.
Le imprese possono dotarsi di un credit manager, figura professionale che governa la situazione creditoria della società e che svolge mansioni di controllo dei crediti, di verifica della solvibilità dei clienti, di analisi dei flussi di cassa, di mediazione con le banche e gli istituti per l’accesso al credito.
La figura del credit manager si occupa inoltre di rappresentare la società se ci sono delle cause in merito ai crediti insoluti e il suo ruolo è cruciale se l’impresa necessita di affrontare e risolvere momentanee crisi di liquidità.
Insoluti: il ruolo del credit management per risolvere i mancati pagamenti
La mancata riscossione del credito origina insoluti, e questa condizione può avere cause diverse.
Si è spesso portati a pensare che l’insoluto sia causato da una incapacità oggettiva di pagare, oppure di saldare il debito nei tempi stabiliti.
Questa è fra le cause più frequenti, ma la presenza di insoluti può anche avere ragioni diverse, quali ad esempio errori amministrativi, accordi approssimativi fra le parti e, non da ultimo, l’insoddisfazione dei clienti, che può originare rimandi nei pagamenti o a contenziosi.
È compito del credit manager non trascurare alcuna di queste possibili cause, e di analizzare e verificare lo stato dei crediti per prevenire a sua volta l’insoluto.
Domanda: il credit management può essere visto come una funzione strategica volta alla riduzione del rischio di credito?
La risposta è certamente sì!
Come? Mediante attività e operazioni che migliorano la gestione finanziaria e le relazioni con i clienti, rendendole più chiare, definite e profittevoli.
Quali sono i rischi del credit management?
Si tratta di rischi che possono nascere quando un efficiente credit management NON è attivo in azienda, ovvero:
– Rischio di mancato incasso, quindi rischio di credito
– Rischio di costi imprevisti per il recupero dei crediti (aziende specializzate in recupero credito o costi legali)
– Rischio commerciale (relazioni con i clienti, feedback e recensioni negative)
– Rischio finanziario
Questi sono i maggiori rischi che un cattivo o inesistente credit management porta con sé e hanno tutti lo stesso valore, perché possono diventare causa non solo di crisi di liquidità, ma anche di mancata continuità aziendale.
Quali sono i costi del credit management?
Come ogni comparto, anche il credit management ha obiettivamente dei costi per essere creato e mantenuto.
Si tratta di costi per il personale addetto all’ufficio crediti, del costo eventuale per il credit manager e di costi per il reperimento di informazioni commerciali.
Su quest’ultimo punto si può includere il coinvolgimento del comparto commerciale/vendite, con la definizione di informazioni, linee guida o punti da seguire in materia di gestione dei clienti nel profilo pagamenti.
Ci sono poi costi che possono essere legati alle questioni legali e assicurative.
L’Italia poco virtuosa nel mondo dei pagamenti europei
Lo studio Pagamenti 2021 di Cribis ha analizzato il mondo del credit management europeo in un momento così delicato come quello del post pandemia.
Per quanto riguarda i pagamenti alla scadenza, Danimarca (88,6% di imprese puntuali nei pagamenti), Polonia e Olanda (75% di imprese puntuali nei pagamenti) si sono confermati essere i migliori ‘pagatori’ d’Europa.
Olanda e Danimarca hanno registrano addirittura percentuali maggiori rispetto alle rilevazioni precedenti.
L’Italia è fra le ultime in classifica con solo il 35,7% delle imprese che paga alla scadenza.
La percentuale potrebbe quindi incrementare notevolmente con una gestione del credit management oculata e che permetta alle aziende di monitorare lo stato dei pagamenti con costanza e puntualità.
Gli strumenti per migliorare il credit management
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