Cos’è la composizione negoziata?
Prima di affrontare il ruolo dell’esperto che affiancherà l’imprenditore, proviamo a capire cos’è l’istituto della composizione negoziata introdotto a seguito del rinvio del Codice della Crisi di Impresa a maggio 2022.
La composizione negoziata è uno strumento introdotto per prevenire il fallimento delle imprese e per aiutarle a sanare situazioni di squilibrio economico finanziario.
Quando partirà? Il 15 novembre 2021 e potrà essere attivata presentando domanda alla Camera di Commercio di riferimento territoriale.
Le aziende che utilizzano la composizione negoziata verranno quindi affiancate da persone esperte, che hanno il compito di agevolare le trattative fra imprenditori, creditori e anche istituzioni.
Per semplificare, gli imprenditori commerciali o agricoli che si trovano in condizioni di difficoltà (squilibrio economico patrimoniale) potranno chiedere alla Camera di Commercio di nominare un esperto che gli aiuti ad evitare lo stato di crisi o di insolvenza.
Attenzione: la composizione negoziata potrà essere attivata solo se, secondo la Camera di Commercio, ci sono dei requisiti per il risanamento dell’impresa.
Qui trovi l’approfondimento sul rinvio del Codice della Crisi di Impresa e la composizione negoziata.
Chi è l’esperto incaricato nella composizione negoziata?
Possono essere nominati esperti nella composizione negoziata della crisi i professionisti:
- Iscritti da almeno cinque anni all’albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili,
- Iscritti da almeno cinque anni all’albo degli avvocati (che documentino di avere esperienza nel campo della ristrutturazione aziendale e della crisi d’impresa)
- Iscritti da almeno cinque anni all’albo dei consulenti del lavoro (che documentino di avere partecipato in almeno in tre casi alla conclusione di accordi di ristrutturazione dei debiti omologati). Qui le specifiche.
- Non iscritti ad albi, ma che documentino di avere svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in imprese interessate da operazioni di ristrutturazione. Qui le specifiche.
Qual è il compito dell’esperto?
Nel concreto l’esperto si occupa di negoziare, ovvero è chiamato ad agevolare le trattative tra l’imprenditore e i creditori, per valutare se esistono concrete possibilità di risanamento dell’impresa.
È quindi suo compito fornire una relazione dell’attività svolta, che riporta i comportamenti tenuti dalle parti e quali risultati sono stati ottenuti.
Qual è il compenso dell’esperto della composizione negoziata?
Il compenso dell’esperto è calcolato in percentuale e, secondo quanto riportato nella norma, è calcolato seguendo scaglioni precisi sul valore dell’attivo della media degli ultimi 3 bilanci dell’impresa (o delle ultime tre dichiarazioni dei redditi):
a) fino a euro 100.000,00, il 5,00%;
b) da euro 100.000,01 e fino a euro 500.000,00, l’1,25%;
c) da euro 500.000,01 e fino a euro 1.000.000,00, lo 0,80%;
d) da euro 1.000.000,01 e fino a euro 2.500.000,00, lo 0,43%;
e) da euro 2.500.000,01 e fino a euro 50.000.000,00 lo 0,10%;
f) da euro 50.000.000,01 e fino a euro 400.000.000,00, lo 0,025%;
g) da euro 400.000.000,01 e fino a euro 1.300.000.000,00, lo
0,008%;
h) sulle somme eccedenti euro 1.300.000.000,01, lo 0,002%.
È stabilito che il compenso complessivo non può’ essere, in ogni caso, inferiore a euro 4.000,00 e superiore a euro 400.000,00.
Sebbene si tratti di un compenso stabilito con spirito ‘collaborativo’ ovvero calmierato, in determinate situazioni l’articolo 16 stabilisce deroghe e criteri di adeguamento dei compensi .
Se dopo il primo incontro tra esperto e imprenditore la composizione negoziata non viene avviata, l’esperto riceve un compenso di euro 500 e, in caso di fallimento successivo dell’impresa, il compenso dell’esperto diventa un credito prededucibile (art. 111 della Legge Fallimentare).
Cosa sono gli elenchi degli esperti?
La composizione negoziata prevede la creazione di specifici elenchi, dove possono essere inseriti i professionisti interessati a svolgere il ruolo di esperti nella composizione negoziata.
Gli elenchi sono tenuti dalle singole Camere di Commercio.
I professionisti possono quindi richiedere di essere iscritti, presentando la documentazione che attesta di avere i requisiti necessari, la formazione richiesta e un curriculum vitae autocertificato.
Come vengono nominati gli esperti della composizione negoziata?
Tutto parte dall’imprenditore che decide di utilizzare lo strumento della composizione negoziale della crisi d’impresa, che rivolgendosi alla Camera di Commercio di riferimento territoriale di nominare un esperto.
La nomina dell’esperto viene quindi disposta da una commissione composta da:
- un magistrato,
- un membro designato dal presidente della camera della Camera di Commercio
- un membro designato dal prefetto dove ha sede la Camera di Commercio.
È stato stabilito che le nomine avvengano con trasparenza e assicurando la rotazione degli esperti, avendo cura che essi non ricevano più di un incarico in contemporanea.
Ci possono essere conflitti di interesse?
Per evitare che nascano conflitti di interesse, l’esperto non deve aver prestato, negli ultimi 5 anni, attività di lavoro subordinato o autonomo in favore dell’imprenditore che richiede la composizione negoziata.
L’esperto non può inoltre essere stato membro negli ultimi 5 anni degli organi di amministrazione o controllo e non deve aver posseduto partecipazioni dell’impresa in composizione negoziata.
Quanto dura l’incarico dell’esperto?
Salvo eccezioni, l’incarico si considera concluso se entro 180 giorni dalla accettazione della nomina non è stata individuata una soluzione in grado di permettere il superamento della crisi.
Chi amministra l’azienda durante la composizione negoziata?
In questa fase restano di competenza dell’imprenditore la gestione ordinaria e straordinaria dell’impresa.
È compito dell’imprenditore informare l’esperto di atti di straordinaria amministrazione o dell’esecuzione di pagamenti che non sono coerenti con le prospettive di risanamento o con i piani stabiliti.
La figura dell’esperto nella composizione negoziata rappresenta quindi un’occasione professionale per chi ha maturato competenze ed esperienza nella crisi di impresa, perché proprio queste caratteristiche rappresentano una garanzia per i creditori e la base per aiutare le imprese a sollevarsi e a proseguire con la propria attività.
Quali strumenti può usare l’imprenditore per prevenire la crisi?
Il rinvio del Codice della Crisi di Impresa e l’istituto della composizione negoziale sono a disposizione degli imprenditori che vogliono scongiurare la crisi e sanare eventuali situazioni di squilibrio economico finanziario.
Ciò che non cambia è la necessità per l’imprenditore di adottare un corretto assetto organizzativo e di monitorare gli indici che possono rivelare situazioni di difficoltà.
Calcolare questi indici in autonomia, su tutti il DSCR (qui un articolo dedicato all’indice e al suo calcolo) permette all’imprenditore di avere sotto controllo lo stato economico patrimoniale dell’azienda e di poter prendere le migliori decisioni strategiche in merito.
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Gazzetta Ufficiale, DECRETO-LEGGE 24 agosto 2021, n. 118
Longform de Il Sole24Ore sul rinvio del Codice della Crisi di Impresa