Per approfondire il tema del baratto finanziario 4.0, riportiamo l’intervento di Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, al webinar proposto dalla stessa associazione “Dal credito alla Liquidità” organizzato in collaborazione con ModeFinance, Cr Expert, Caf Nazionale del Lavoro e Studio Boost.
Cos’è il Baratto Finanziario 4.0?
Il Baratto Finanziario 4.0 è un sistema di compensazione multilaterale di crediti e debiti aziendali, legati a operazioni di scambio testimoniate dalla presenza di fatture elettroniche.
In pratica, le aziende possono provvedere a compensare le proprie posizioni, che siano creditorie o debitorie, senza utilizzare la moneta, attuando le operazioni in un circuito telematico complementare a quello bancario.
La proposta di introdurre questo sistema è stata fatta dall’Associazione Nazionale Commercialisti e Confimi Industria, con l’idea di introdurre un sistema sicuro e controllato per le imprese e con lo scopo di dare respiro alle attività in crisi di liquidità.
Secondo le parole del presidente di ANC Cuchel, la genesi del progetto è partita da una considerazione sull’economia nazionale e sulle difficoltà delle aziende in materia di accesso al credito.
L’Italia, ancor prima della pandemia, stava infatti vivendo una forte crisi di liquidità, dettata dal fatto che l’economia non stava ‘girando’.
Gli effetti del Covid-19 hanno amplificato il problema, alla luce di un accesso al credito sempre più complicato per le imprese del tessuto nazionale.
Ecco quindi affiorare l’idea di un sistema che a parole può sembrare desueto, il baratto, ma che se applicato in termini tecnologici, può diventare un vero e proprio volano per risolvere il problema della liquidità delle imprese e, di conseguenza, quello legato all’economia nazionale.
Il manifesto del Baratto Finanziario 4.0
I promotori hanno quindi riassunto le finalità del Baratto Finanziario 4.0 in un manifesto, al cui interno si trovano tre slogan:
- Far circolare i beni e i servizi riducendo i bonifici non è più un’utopia
- Con la fatturazione elettronica è possibile compensare crediti e debiti fra più imprese
- Stop ai fallimenti per crediti non riscossi, stop all’usura per premi di liquidità
Il risparmio in termini monetari di questo modello può essere tangibile, perché attraverso la compensazione dei crediti e dei debiti si possono ridurre i costi bancari, con minore necessità di effettuare bonifici e di accedere alle linee di credito.
In più si andrebbe a concretizzare il processo di digitalizzazione del paese, alla luce dell’introduzione della fatturazione elettronica.
Il baratto finanziario nella storia
Il baratto finanziario è una soluzione inaspettata per il panorama italiano, ma vi sono testimonianze storiche della sua applicazione nel mondo e anche nel nostro paese.
Il presidente Cuchel ha infatti citato alcuni casi di applicazione, come l’istituzione del Baratto Finanziario nel 1934 in Svizzera, l’avvento di una forma di compensazione introdotta negli Usa nel 1944 fra gli stati – in una forma di baratto multinazionale – e un’ulteriore Unione Europea sui pagamenti istituita nel 1950 e durata per 8 anni.
Il baratto finanziario ha trovato applicazione anche in Italia nel 2007, nello specifico in Sardegna, con piccoli network locali ad effettuare scambi di moneta virtuale.
Questo scenario prevedeva però la conoscenza diretta fra creditore e debitore, una prerogativa che nel modello di Baratto Finanziario 4.0 non sussiste, in quanto il modello si orienta alla multilateralità, ovvero si applica fra soggetti che non si conoscono e possono compensare debiti e crediti fra di loro.
Precedenti europei vedono infine il Portogallo adottare un modello simile di compensazione, dove alla base vi è sempre la fatturazione elettronica.
La proposta ANC e Confimi
Il modello ANC e Confimi è stata proposto il 25 giugno 2020 attraverso una petizione è si è concretizzato con una proposta di legge presentata alla Camera, firmata da un sessantina di onorevoli.
In tempi rapidi, la proposta si è tramutata in emendamento, introdotto nella Legge di Stabilità 2021, quindi velocemente approvato e recepito dal governo e, nell’arco di pochi mesi, diventato legge.
I commi che la riportano sono semplici, ma attualmente la legislatura non prevede la possibilità di esercitare il Baratto Finanziario 4.0 con la Pubblica Amministrazione, una possibilità fortemente voluta da ANC e Confimi, ma per il momento esclusa dalla partita.
L’attuazione della legge può quindi aprire le porte a uno scenario di compensazione che andrebbe ad alleggerire una situazione di liquidità pesante e occlusa.
Si attende ora la messa in opera delle modifiche che servono per far funzionare il sistema di interscambio.
I fondi sulla carta sono disponibili, perché si tratta di una spesa bilancio prevista di circa 5 milioni di euro, da utilizzare parzialmente per attuare l’ammodernamento tecnologico dei sistemi.
Il progetto finale può quindi tradursi in una grande camera di compensazione, che non si discosta nell’idea da quella che utilizzano attualmente le banche e gli istituti di credito, ma va oltre il sistema bancario, offrendo alle aziende la possibilità di ottenere maggiore liquidità e in tempi più brevi.
Il tutto naturalmente su base volontaria, dove nulla è obbligatorio, ma le aziende sanno di poter contare su un sistema di compensazione dei crediti e dei debiti affidabile e istituzionalmente regolato.